Io ho un compito nella vita
Maschio o femmina, io sono comunque “un essere irripetibile ed unico” e per questo motivo è ragionevole pensare che anche il mio compito nella vita sia qualcosa di insostituibile e che tocca a me realizzarlo. Scoprirò qual’è il mio compito crescendo e cercando di migliorare, anche con l’aiuto degli altri. Tutto semplice, dunque? E invece no!
Infatti la vita non è facile: esiste il male, e questo fatto, per la ragione, è un grande mistero. Io devo rendermene conto per imparare ad affrontarlo con coraggio e in questo mi aiuteranno i miei educatori. Ma anche se l’essere umano nella storia ha risolto tanti problemi con la parola e il pensiero, non ha risolto il problema della morte. E’ una cosa di fronte alla quale si rimane disorientati. Che fare? Possiamo scegliere il male e disperarci, oppure possiamo sperare nel bene e avere fiducia che anche la morte abbia un significato. Anzi tutte le grandi civiltà sono fondate proprio sulla fiducia di un premio dopo la morte per chi fa il bene…
Anche io, come il ragazzo della figura, per capire il mio compito come persona, maschio o femmina, posso scegliere tra il bene e il male. Il bene è la via della fiducia e il male quella della sfiducia totale. Ad esempio dire la verità e non le bugie. Essere giusto e non ingiusto, generoso e non egoista.
Per gli antichi saggi greci e per molti altri popoli, come dicono i miei insegnanti, simbolo del bene era il Kosmos e cioè l’Ordine come creazione, vita, amore, verità, giustizia, libertà, pace…. Il simbolo del male era il Kaos e cioè il disordine, come distruzione menzogna, ingiustizia schiavitù, guerra.
La via della fiducia (con un pizzico di prudenza e responsabilità!) è ragionevole, perché tiene conto dell’esperienza di miliardi di persone che hanno realizzato e realizzano tante cose buone (lo vedo anche tra le persone che conosco!) avendo fede che il bene, la vita e l’Amore vincono sul male, la morte e l’odio. Io posso prepararmi al mio compito seguendo i loro buoni esempi e facendo anche le cose piccole con amore grande…E la speranza “fa lume” e ci indica il cammino, come diceva il grande poeta Dante .
Perché il ragazzino della figura ha in mano due strumenti ? Sono i mezzi che egli può utilizzare per scegliere la via del bene (o per riprenderla quando sbaglia): la ragione e la fede, i cui simboli sono comuni alla saggezza di tutti i popoli. Uno è la squadra ad angolo retto, simbolo della retta ragione, con cui ci chiediamo cosa è giusto, e l’altro una tavoletta incisa, simbolo della legge: quelle materiali dell’universo e quella spirituale dell’amore, scritta nella coscienza: “Fa il bene, evita il male” . Ragione e fede ci ricordano che non ci siamo fatti da soli e quindi non possiamo salvarci da soli dal male.
Si possono trovare queste idee universali e i loro simboli nelle culture e nelle religioni di ogni tempo. Tremila anni fa, infatti, i sapienti induisti dicevano: “C’è un ordine nell’universo, se lo sostieni ti sostiene, se lo distruggi ti distrugge”. Più di duemila anni fa il poeta Virgilio disse: “L’Amore vince tutto”. Perché questa fiducia era scritta nel suo cuore?
E infine , un altro grande compito: perché i maschi imitano i papà e le femmine le mamme? Perché un compito umano importante è prepararsi a diventare buoni e generosi papà e mamme (anche in senso spirituale) buoni e generosi.