Una buona madre diventa inutile…
Una buona madre è colei che diventa inutile nel tempo. Diverse volte ho sentito pronunciare questa frase da un amico psicoanalista e mi è sempre sembrata strana. Sto vivendo quel particolare momento che tutte le mamme vivono. Quello in cui bisogna reprimere l’impulso naturale materno di voler mettere il proprio figlio, ormai cresciuto, ancora sotto l’ala protettrice. Quello di cercare di proteggerlo dagli errori. Dai dolori. E dai pericoli. È una battaglia erculea, lo confesso. Mentre sto per perdere la lotta contro la super-mamma che vorrebbe controllare tutto, la frase del mio amico psicologo mi illumina la mente. Ora è assolutamente chiara. Se ho svolto bene il mio lavoro di educatrice, se ho trasmesso valori e principi, oggi sono inutile. Posso diventare inutile. Prima che qualche mamma, lettrice frettolosa, mi accusi di non essere una madre amorevole, voglio spiegare cosa significa, in realtà, essere diventata una madre inutile. Essere “non necessari” non significa smettere di amare il proprio figlio, ma significa essere riuscita a non renderlo dipendente da me per ogni suo bisogno ed esigenza. Significa averlo reso un adulto autonomo, sicuro di se stesso, indipendente. Un uomo pronto a seguire la sua strada, a superare le sue frustrazioni, a fare i suoi errori, ad assumersi le sue responsabilità. Pronto ad essere uomo. È a questo punto che tagliamo realmente quel cordone ombelicale. Ogni nuova fase rappresenta una nuova perdita e un nuovo guadagno per entrambi. Per madre e figlio. Perché l’amore è un processo di liberazione permanente e questo legame continua a trasformarsi per tutta la vita. Arriva il giorno in cui i bambini diventano adulti, formano la propria famiglia e ricominciano il ciclo. Ciò che sarà sempre importante per loro, è sapere che la propria madre è lì. Ferma. Al suo posto. Per un abbraccio, per una parola, per una risata, per un ballo insieme. Per amore. Sempre lì. Ferma. Al suo posto. Aiutare i propri figli ad essere uomini liberi e degni, è la più grande sfida per ogni genitore. È la principale missione. Imparare ad essere “inutili” significa semplicemente diventare un rifugio. Un porto sicuro quando sentiranno il desiderio di attraccare.E questo perché… “I figli sono come gli aquiloni, insegnerai a volare ma non voleranno il tuo volo. Insegnerai a sognare ma non sogneranno il tuo sogno. Insegnerai a vivere ma non vivranno la tua vita. Ma in ogni volo, in ogni sogno e in ogni vita rimarrà per sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto.” -Santa Teresa di Calcutta-
(fonte: giornodopogiorno.org)